Nuove regole europee di definizione di default
Ti aiutiamo a conoscerle per affrontare il cambiamento con consapevolezza e gestire al meglio i tuoi rapporti bancari
Da lunedì 4 novembre 2019 il Gruppo Intesa Sanpaolo applica le nuove regole europee in materia di classificazione delle controparti inadempienti rispetto a un’obbligazione verso la banca (il cosiddetto “default”), introdotte dalla
European Banking Autority (EBA).
Le nuove linee guida, note come “Nuova Definizione di Default”, stabiliscono criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione “a default” rispetto a quelli adottati fino a ottobre 2019, con l’obiettivo di armonizzare le regole tra i Paesi
dell’Unione Europea.
Conoscere le nuove regole è fondamentale
I principali cambiamenti da conoscere per evitare di essere classificato a default anche per uno sconfinamento sul conto corrente o per arretrati di pagamento di piccolo importo
Fino a ottobre 2019
- La banca classifica il cliente “a default” quando risulta un arretrato di pagamento che rappresenti almeno il 5% del totale delle esposizioni del cliente verso la banca
- Il passaggio a default avviene se tale condizione si protrae per oltre 90 giorni consecutivi
- Per evitare di essere classificato a default, la normativa consente la compensazione degli importi scaduti con le disponibilità presenti su altre linee di credito non utilizzate
- Lo stato di default decade a partire dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l’arretrato di pagamento o rientra dallo sconfinamento di conto corrente
Con le nuove regole
- La banca sarà tenuta a classificare il cliente “a default” quando si verificano entrambe le seguenti condizioni:
• arretrato di pagamento di oltre 100 euro
• che rappresenti più dell’1% del totale delle esposizioni verso la banca
- L’automatico passaggio “a default” avverrà se tale condizione si protrae per oltre 90 giorni consecutivi
- La normativa non consente più la compensazione d’iniziativa banca. La banca sarà tenuta a classificare il cliente a default anche in presenza di disponibilità su altre linee di credito non utilizzate.
- Lo stato di default permarrà per almeno 90 giorni dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l’arretrato di pagamento su mutui e/o prestiti e/o rientra dallo sconfinamento di conto corrente
Le condizioni per classificare il cliente a default saranno valutate a livello di Gruppo bancario.
Classificazione a default: quali conseguenze comporta
Per le nuove regole, anche solo uno sconfinamento di conto corrente superiore a 100 euro protratto per oltre 90 giorni, che rappresenti più dell’1% del totale delle tue esposizioni verso la banca, comporta il passaggio a default di tutte le tue esposizioni e potrebbe rendere più difficile il tuo accesso al credito e la concessione di nuovi finanziamenti.
In caso di rapporti co-intestati come conti correnti o mutui il passaggio a default ha ripercussioni negative per te e i tuoi
co-intestatari.
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Alcuni consigli per farti trovare pronto
Verifica puntualmente i tuoi rapporti bancari per ottimizzare la gestione del tuo bilancio familiare ed evitare gli impatti delle nuove regole europee:
La normativa di riferimento:
- Regolamento dell’Unione Europea del 26 giugno 2013 – n. 575 – art. 178
- introduce specifiche disposizioni sul default di un debitore
- Regolamento delegato dell’Unione Europea n. 171 del 19 ottobre 2017
- definisce i criteri per fissare la soglia di rilevanza, a cui si dovranno attenere le autorità di vigilanza
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